Rampa Prenestina
Slide 1

Roma Heroes Festival

Dal 2 al 5  OTTOBRE

  • h. 10:00 – 13:00, 14:00 – 17:00

Laboratorio “Maschere e personaggi nella Commedia dell’Arte” a cura di Claudio De Maglio

Il laboratorio verterà sulle basi fondamentali per attivare il codice espressivo della maschera e far vivere i personaggi della Commedia dell’Arte, nobile tradizione inventata dagli attori italiani del XVI secolo e che si diffuse in tutta Europa fino in Russia. Vedremo come ciascun personaggio rappresenti una tipologia umana e una precisa categoria sociale, ancora oggi ben presente e riconoscibile nella società contemporanea.

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Giulia Massimini 3403277470

4  OTTOBRE

  • h. 20:30

“Aspettando Bo” di Rampa Prenestina – Italia

Adattamento e regia: Claudia Sorrentino
Drammaturgia: Sebastiano Spinella, Luca Ruocco, Ivan Talarico, Claudia Sorrentino
Direzione musicale: Sebastiano Spinella
Con: Erik Nikolic, Roberto Djordjevic
Musicista: Simone Fruscella
Musicista e servo di scena: Sebastiano Spinella
Voce fuori campo: Gemila Durmis
“Aspettando Bo”, liberamente ispirato a Samuel Beckett, racconta in modo gioioso e libero le vicende di due ragazzi cresciuti nel Campo Rom di Via Gordiani a Roma. Attraverso il gioco teatrale, la pièce riflette sulla trasformazione della società, immaginando un futuro in cui le differenze culturali sono una risorsa e le ghettizzazioni etniche appartengono solo al passato, affinché non si ripetano mai più.

5  OTTOBRE

  • h. 18:00

Conferenza “La voce ai margini”

Si terrà la presentazione del primo Festival internazionale di Teatro Rom in Italia, parte del progetto “Diverse Roma Theaters for Inclusive Europe” e patrocinato dall’agenzia EACEA. Alla tavola rotonda parteciperanno i promotori del progetto, tra cui la compagnia “Independent Theater Hungary”, insieme ai partner di Romania (Giuvlipen) e Italia (A.P.S. Rampa Prenestina), per discutere la nascita e gli obiettivi dell’iniziativa. Interverranno anche docenti e ricercatori delle università Roma Tre e La Sapienza, e Claudio De Maglio della Civica Accademia Nico Pepe, per approfondire la cultura Rom e l’arte emarginata. Chiara Candidi, ricercatrice sulla cultura rom e il ruolo delle donne, e Paolo Perrini e Nino Racco, in rappresentanza di Spin Time, sede del Festival, prenderanno parte. La moderazione sarà affidata a Catherine Di Carlo, con traduzione in inglese di Sebastiano Spinella.

  • h. 20:30

“Carcasse putrefatte” di Indipendent Theatre Hungary – Ungheria

Seconda parte della trilogia intitolata “Rotting Birds” (tradotto, uccelli in decomposizione) Lo spettacolo, scritto e diretto da Rodrigó Balogh, racconta la storia di una causa legale e di un romanzo tra realtà e finzione. József Holdosi pubblicò il suo romanzo “Kányá” nel 1978, in seguito suo nonno sporse denuncia contro lo scrittore e l’editore. Cosa può mostrare uno scrittore dalla sua stessa comunità e dalla sua vita? E fino a che punto la libertà creativa può essere protetta in un tribunale autoritario?

  • h. 22:00

Moni Ovadia e la sua orchestra “Taraf de Metropolitana Musica nomade” Romania – Italia

Fisarmonica: Albert Mihai, Cimbalom: Marian Serban, Contrabbasso: Nicolae Petre

Cos’è la vera “musica zigana”? Chi sono i musicisti che hanno ispirato compositori come Franz Liszt e Johannes Brahms, e che continuano a influenzare le colonne sonore di Kusturica e i successi dei Gipsy Kings? Da oltre mille anni, questi musicisti attraversano l’Europa, assimilando e reinterpretando danze e canti dei popoli che incontrano. Le loro melodie, caratterizzate da uno stile virtuoso e orientaleggiante, evocano un immaginario unico. Questo continuo processo di contaminazione ha portato alla fusione del ritmo zingaro della hora con i valzer musette francesi, lo swing di Django Reinhardt e il melodismo italiano di Gorny Kramer e Carosone. Un affascinante viaggio musicale che collega la balera italiana, le sale da ballo francesi e la rumba gitana. Il progetto è realizzato dal gruppo “Taraf de Metropolitana”, composto da virtuosi della musica romena, e conduce il pubblico dalle improvvisazioni swing alle struggenti doine zingare.

6  OTTOBRE

  • h. 16:00

“The Gipsy Marionettist” di e con Rasid Nikolic – Torino

Marionette a filo & Commedia

Si tendono i fili e si aprono i sorrisi. Ogni marionetta è ispirata ad un componente della propria famiglia. Ogni marionetta è un’atmosfera, una fotografia diversa. Si risolvono e districano i rapporti familiari filo per filo durante un racconto simbolico e divertente, un viaggio rocambolesco dalla Jugoslavia in guerra all’Italia. Uno Scheletrino scalpitante e focoso, una Tigre famelica e dolcissima, una misteriosa Ballerina dal gusto orientale e molto altro ancora.

  • h. 18:00

Lezione aperta: “Maschere e personaggi nella Commedia dell’Arte” a cura di Claudio De Maglio

 

  • h. 20:30

“I costruttori del paese” di Indipendent Theatre – Ungheria

Una performance che affronta i traumi transgenerazionali. Scritto e diretto da Rodrigó Balogh e Márton Illés, racconta i cambiamenti sociali dell’Ungheria socialista e democratica.
Le canzoni dello spettacolo ci narrano il mondo dei costruttori invisibili della storia Ungherese, dotato di un linguaggio comune, ma in cui la distanza tra le diverse generazioni e diverse estrazioni sociali sembra incolmabile.

  • h. 22:00

“Rom v.s. Everybody” di Rasid Nikolic – Italia

Diretto e messo in scena da Rašid Nikolić
Tra stand-up comedy e conferenza antropologica, in questo ring culturale, Rašid Nikolić, con un tocco di stravaganza e con feroce ironia, scardina i pregiudizi e l’ignoranza che aleggiano sovrani sulla cultura Romanì.
Genere: Marionette a filo & Commedia.

7  OTTOBRE

  • h. 11:00

Tavola Rotonda Artisti aperta al pubblico

  • h. 18:00

“Coming Out etnico: orgogliosi di essere Rom e Sinti” Ivana Nikolic – Torino

Lo spettacolo teatrale, scritto e diretto dall’artista e attivista per i diritti umani Ivana Nikolic, è finanziato da Ternype nell’ambito dell’iniziativa @dikh_he_na_bister. I protagonisti raccontano le difficoltà del “coming out etnico”, ossia il dichiarare apertamente la propria appartenenza alla comunità rom. Nonostante la consapevolezza di non avere colpe, molti rom faticano a liberarsi del senso di colpa che deriva dall’essere cresciuti in un contesto opprimente, dove sono considerati “ladri”, “sporchi” o “inferiori”. La maggior parte della comunità romanì tende a nascondere le proprie origini per evitare discriminazioni che negano diritti fondamentali come casa, salute, lavoro e istruzione.
Lo spettacolo affronta la marginalizzazione dei rom e dei sinti nella vita politica e sociale italiana. I giovani protagonisti riconoscono il loro ruolo e la loro responsabilità nel contribuire alla costruzione di una società più inclusiva. Questo spettacolo vuole essere un passo verso questo obiettivo.

  • h. 20:30

“Romnia” di Rampa Prenestina – Italia

Drammaturgia collettiva – Adattamento e regia: Nino Racco, Ideazione e Aiuto Regia: Sebastiano Spinella, Direzione musicale: Sebastiano Spinella, Roxana Ene, Produzione Rampa Prenestina Teatro

Tre generazioni di donne rom e non rom che riflettono sull’evoluzione verso il futuro di usi, costumi, tradizioni e ruoli dell’universo femminile. È un giorno di festa nella Comunità Rom, si festeggia Santa Sarah, ma è una festa particolare e tutti all’interno della piccola comunità (rappresentata in scena da cinque attori, tre donne e due maschi) sono intenti a vestire la statua della Santa. La santa diventa il centro delle discussioni tra i personaggi e il punto di partenza delle storie individuali dei personaggi, espresse attraverso la narrazione e il canto. Un giovane racconta l’incontro e la storia d’amore del padre e della madre, la madre racconta la storia della donna rom che vendeva fiori in piazza, una donna anziana canta e dedica una ninna nanna alla Santa, racconta le memorie del passato e prega per la sua giovane e indomabile nipote che fa discorsi ribelli mettendo in discussione “Ruoli e Identità” all’interno della Comunità. Rivendicazione di un’identità individuale, libera, indipendente. Da una storia all’altra, tra il comico e il tragico, il mito della Santa si trasforma per diventare uno specchio dei sogni e delle aspettative delle tre donne intorno al ruolo femminile. Il sacro diventa simbolo e consapevolezza di liberazione da modelli e schemi sociali. Una volta completata la vestizione, sarà una figura della Santa completamente trasformata a essere portata in corteo, passando tra il pubblico, invitandolo a partecipare al finale, in un rito celebrativo e propiziatorio che è una preghiera di libertà: “Non l’osservanza, non l’obbedienza, ma la mia sete di conoscenza”

  • h. 20:30

Concerto Trap al femminile di Kali (Mihaela Drăgan) e Niko G. (Nicoleta Ghiță)
in Tehno-Vrăjitoarele di Giuvlipen – Romania

Giuvlipen significa “femminismo” in lingua rom ed è il primo collettivo teatrale femminista rom indipendente in Romania.La loro arte è stimolante, sperimentale e altamente performativa. In ogni spettacolo lo scopo è di rivendicare l’arte, la storia e l’identità culturale dei rom, attraverso storie raccontate dagli artisti stessi. Giuvlipen è stata fondata nel 2014 dalle attrici Mihaela Dragan e Zita Moldovan.

8  OTTOBRE

  • h. 20:30

“Virale per TikTok” di Giuvlipen – Romania

Uno spettacolo scritto e diretto da Mihaela Drăgan
Con: Nicoleta Ghiță e Bianca Mihai
Comparse video: Cezar Grumăzescu e Adrian Mihai Petrache
Assistente alla regia: Giovanni Brand
Musica: Andrei Horjea
Testi: Mihaela Drăgan, Nicoleta Ghiță, Bianca Mihai
Coreografia e movimento scenico: Răzvan Rotaru e Corina Platon
Scenografia: Ileana Zirra
Costumi: Zita Moldovan
Video design: Constantin Șimon

Lo spettacolo parla dei giovani e delle loro esigenze attraverso la lente del fenomeno culturale TikTok. Tra la danza virtuale delle emoticon e le sfide di tendenza, “Viral on TikTok” segue il viaggio straordinario di due ragazze adolescenti legate dall’amicizia e dal coraggio mentre cercano di diventare famose sulla più popolare applicazione di social media, TikTok.
In una società piena di doppi standard, le giovani donne affrontano gli ideali sessisti di bellezza, il pericoloso movimento dei pick-up artist, la pressione della verginità e del matrimonio, ma anche l’influenza della religione nel reprimere i diritti delle donne.Con un carisma contagioso, usano TikTok come piattaforma per innescare una rivoluzione sociale contro l’ignoranza che avvolge la società in cui vivono. Mentre i loro video su TikTok crescono di popolarità e trasmettono messaggi attraverso la musica e la danza, la loro amicizia attraversa momenti di sostegno e di avversità. Dalla vulnerabilità alla resilienza, si ergono come fari del cambiamento, incoraggiando gli altri a unirsi alla loro causa. “Viral on TikTok” si trasforma in un manifesto senza mezzi termini che sostiene la necessità vitale di un’educazione sessuale tra i giovani. Lo spettacolo racconta una storia di emancipazione adolescenziale, mettendo in luce il coraggio di due pionieri rom pronti a spezzare le catene delle norme sociali e a catalizzare un futuro più luminoso e più giusto per loro e per quelli come loro.